giovedì 14 gennaio 2010

Il Signore Delle Mosche

Ho finito oggi di leggere Il Signore delle Mosche di William Golding. È un romanzo scritto negli anni cinquanta che racconta del naufragio di un gruppo di ragazzini su un isola deserta, durante un conflitto mondiale. I bambini cercano subito di riorganizzare la loro vita secondo le regole che avevano imparato dai grandi nel mondo civile, ma presto le cose iniziano a degenerare, facendo emergere paure irrazionali (come quella per una misteriosa Bestia venuta dal mare) e aggressività. Dopo una prima parte che non mi ha colpito molto, dedicata all'adattamento dei personaggi alla nuova vita sull'isola, arriva la parte migliore del libro. Quando inizia a serpeggiare tra il gruppo la paura della Bestia si crea una forte tensione, che cresce avvicinandosi al finale. L'angoscia della situazione, con una parte dei ragazzi che decide di comportarsi da selvaggi e abbandonare le regole, colpisce duramente il lettore, specialmente nelle ultime pagine, che portano a credere che non ci sia possibilità di risolvere in modo positivo la vicenda. Invece il lieto fine arriva, ma è ormai trascurabile rispetto alle vicende vissute finora, che hanno cambiato per sempre i personaggi. Per i ragazzi il risveglio dall'incubo è peggiore dell'incubo stesso, e anche il lettore è costretto a riflettere sulla realtà e sulla società in cui vive, chiedendosi se ci sarà mai speranza per un genere umano così aggressivo e predisposto al male. 

Mi ha inquietato parecchio come libro, ci ho messo un po' per riprendermi. Lettura consigliata.

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